Dolori intensi che possono interessare le ginocchia, le caviglie e le anche, soprattutto durante la notte. Tra le patologie che colpiscono le ossa modificando la routine quotidiana e invalidando i movimenti del corpo, l’edema osseo si manifesta all’improvviso senza motivi apparenti. Oltre alle terapie tradizionali che aiutano a ridurre i sintomi specifici di questa malattia, tra le cure più recenti sperimentate per l’edema osseo, la magnetoterapia è una metodologia terapeutica che è risultata efficace, dal momento che permette ai pazienti un buon recupero e un ritorno progressivo ai movimenti della quotidianità.
Edema osseo: cos’è?
L’edema osseo è una patologia che può colpire diverse sedi delle articolazioni: dalle ginocchia alle anche, ma anche menisco e altre strutture articolari. Alla base della sua formazione c’è l’accumulo anomalo di liquidi all’interno delle strutture ossee dotate di midollo. Questa malattia colpisce generalmente l’osso spugnoso e molto innervato, che perde il contenuto di calcio e diventa fragile, provocando dolore a causa della presenza di liquido che si forma al suo interno. Come vedremo l’edema osseo e i tempi di guarigione dipendono dalla zona colpita e dalla causa scatenante.
Zone dove si manifesta l’edema osseo
Come si è visto, questa patologia può colpire diverse parti del corpo, soprattutto le ossa lunghe che compongono gli arti superiori e inferiori, quali:
- Astragalo. In questo caso la malattia interessa l’osso che si trova nella caviglia e i sintomi specifici si caratterizzano per forte dolore, gonfiore, rigidità e difficoltà a muovere il piede.
- Omero. Situato tra scapola e ossa dell’avambraccio, anche questo osso delle articolazioni superiori può essere colpito da edema. In questo caso la causa può essere spesso una caduta sulla spalla, che provoca trauma o lussazione.
- Femore. Anche la testa del femore può essere interessata dall’edema: l’eziologia è ignota, ma oltre al dolore tra i sintomi è presente l’inabilità dell’anca che provoca difficoltà nel movimento e rigidità.
- Ulna e radio. Queste ossa costituiscono lo scheletro dell’avambraccio e possono essere colpite da edema, soprattutto in caso di frattura o trauma.
- Tibia. Tra le ossa degli arti inferiori, questa patologia può colpire anche la tibia, soprattutto in caso di incidenti, fratture ed infortuni.
Edema osseo: sintomi
Questa malattia può presentare alcuni sintomi evidenti, anche se in alcuni casi può manifestarsi con una condizione asintomatica, senza segnali specifici. Questo dipende dalla gravità della causa scatenante (trauma o patologia).
Tuttavia, in genere tra le manifestazioni cliniche più tipiche dell’edema osseo i sintomi sono:
- dolore acuto e ripetuto nel tempo;
- gonfiore locale nell’osso coinvolto;
- fragilità ossea con un maggiore rischio di fratture e traumi;
- difficoltà nei movimenti e rigidità;
- sensazione di bruciore;
- sindrome algodistrofica (dolore invalidante del segmento distale dell’arto superiore o inferiore);
- dolore esteso anche ai tessuti molli limitrofi;
- sofferenza vascolare della cartilagine limitrofa localizzata nella zona articolare.
Le cause dell’edema osseo
Da un punto di vista medico, è necessario distinguere tra un edema osseo classificato come secondario (l’eziologia è nota), da quello primario dove le cause sono ignote.
Nella prima forma, alla base della formazione della malattia possono esserci diversi fattori, come:
- traumi (fratture e contusioni). Questa è tra le principali cause scatenanti dell’edema osseo;
- l’osteoartrite. Questa infiammazione è tra le più diffuse e interessa principalmente le articolazioni, provocando il deterioramento della cartilagine che ricopre le ossa;
- infortuni ai legamenti. Queste strisce di tessuto permettono di unire ossa differenti e una loro lesione può provocare un edema osseo;
- sinovite, ovvero l’infiammazione che colpisce quei tessuti che rivestono la parte interna delle articolazioni e che racchiudono il liquido sinoviale, fondamentale per ammortizzare e lubrificare;
- osteoporosi. Questa patologia provoca la fragilità delle ossa, con una riduzione della massa ossea e il deterioramento del tessuto;
- neoplasia maligna o benigna alle ossa. Questa malattia si origina da una cellula di tessuto osseo o cartilagineo;
- l’osteonecrosi. È la vera e propria morte del tessuto osseo, legata a un mancato afflusso di sangue e si può presentare a seguito di fratture e infortuni.
Come diagnosticare l’edema osseo
L’esame più indicato per diagnosticare la presenza di un edema osseo è la risonanza magnetica nucleare (RMN). I campi magnetici che questo strumento produce permettono, infatti, di fornire immagini dettagliate dei tessuti molli e delle ossa. Inoltre, si tratta di un esame completamente indolore e non invasivo.
In presenza di edema osseo, infatti, le ossa delle articolazioni come ginocchio, anca e caviglia si presentano con un aspetto più sfumato e chiaro rispetto all’area circostante di osso che possiede un colore più scuro e definito.
Curare gli edemi con la magnetoterapia
Oltre al riposo e alle terapie tradizionali, tra le cure più recenti è stata evidenziata l’efficacia dei campi elettromagnetici prodotti dalla magnetoterapia per accelerare il recupero in caso di edema osseo. Grazie a questa metodologia, infatti, si favorisce la riparazione di ossa e cartilagini e si stimola la sintesi di matrice extracellulare.
Magnetoterapia ad alta frequenza per gli edemi
Sulla base della causa scatenante dell’edema, si può adottare una frequenza diversa della magnetoterapia. Se quella ad alta frequenza è indicata, infatti, per il trattamento delle forme infiammatorie e iniziali dell’edema osseo, la bassa frequenza è suggerita in caso di fratture e traumi, dal momento che accelera la formazione di callo osseo.
Edema osseo magnetoterapia effetti
Come visto, i campi magnetici a bassa frequenza insieme alla fisioterapia aiutano il riassorbimento dell’edema osseo, riportando la struttura allo stato originario. La frequenza della magnetoterapia per edema osseo dipende dalla forma della malattia da trattare e dalla zona colpita. In genere però, se l’edema viene diagnosticato nei giusti tempi, con l’aiuto dei campi magnetici e sedute costanti questa patologia può regredire nell’80% dei casi nel giro di qualche mese.
Questa terapia è un vero e proprio ausilio per i pazienti, proprio perché permette di accorciare i tempi di recupero e grazie al suo valore riabilitativo, restituisce i movimenti della quotidianità senza fatica.
Cosa succede se non si cura edema osseo?
Quando l’edema osseo non viene curato con il trattamento e il riposo adeguato, il processo di guarigione viene rallentato e la patologia può diventare molto invalidante per il paziente. Se non si seguono le dovute precauzioni, l’osso può anche subire ulteriori danni, come la necrosi avascolare, ovvero la morte del tessuto osseo a causa della mancanza di sangue. In casi specifici, invece, può risultare necessario intervenire con una subcontroplastica, ovvero l’iniezione di materiale osseo sostitutivo.
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Fonti:
- https://fisioradi.it/fisioterapia-e-riabilitazione/le-terapie-per-ledema-della-spongiosa-ossea/
- https://www.bonehealth.it/sindromi-da-edema-midollare-dellosso/
- https://www.humanitas-sanpiox.it/malattie/contusione-ossea/
- https://www.ortopediciesanitari.it/il-lato-oscuro-delledema-osseo/